Dieci anni dopo (era il '90), ritornano finalmente regista, protagonista maschile e femminile, del film romantico per eccellenza di questa fine secolo: "Pretty Woman". Insomma, siamo di nuovo a "formula che vince non si cambi": Garry Marshall (regista), Richard Gere e Julia Roberts. Da allora ad oggi, per i tre molte cose sono cambiate: Marshall ci ha riprovato con "Paura d'amare" (Al Pacino e Michelle Pfeiffer) ma gli Φ andata cos∞ e cos∞; Gere si Φ fatto buddista e oggi recita (anche in spot) per diletto e per portare soldi alla causa tibetana;
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Julia Roberts, lanciata proprio da "Pretty Woman", Φ diventata una star, Φ finita quasi nel dimenticatoio (insomma, ha attraversato un momento di profonda crisi), ed Φ tornata alla grande da quattro film a questa parte: prima "Il matrimonio del mio miglior amico" e "Nemicheamiche" con Susan Sarandon, poi "Notting Hill" con Hugh Grant, e adesso "Runaway Bride". Il suo cachet Φ lievitato: 15, 17, forse addirittura 20 milioni di dollari (per il prossimo "Erin Brockovich" di Steven Soderberg) a film. Una vera Paperon De Paperoni.